C'é un artista a Torino che ci piace particolarmente. Si chiama OPIEMME e ha iniziato a lavorare sui muri parecchi anni fa, tra i primi della nuova stagione di poesia di strada italiana iniziata negli ultimi anni Zero.
Dire poesia di strada é riduttivo come puó esserlo catalogare Pier Vittorio Tondelli nella "letteratura gay" e sbattere i suoi libri in uno scaffaletto della Mondadori insieme a copertine rosa di blogger nevrastenici, romanzetti usa-e-getta o manuali d'amore. Non credo valga la pena spiegare troppo cosa é OPIEMME: per chi lo utilizza, Facebook accoglie una pagina con le foto dei suoi pezzi e altri contenuti: www.facebook.com/opiemme (oppure sul sito http://www.opiemme.com/).

Per noi, ci basta ricordarvi che esiste, é attivo e che il suo modo di fare arte ("anonimo" é solo uno degli aggettivi) é apprezzabile anche per una rara onestá intellettuale.
Prima ancora, dunque, della bontá dei suoi prodotti artistici e del vivo interesse che il suo modo di stare poeticamente nelle cittá ci ha sempre suscitato, c'é un approccio sincero verso l'arte, chi la fa e chi la vive come pubblico. Enjoy.