dal sito www.corriere.it

Candido o brutale, a Cefalù le due facce dell’amore.
Nella cittadina siciliana un poliziotto arrestato per stalking e un innamorato che tappezza i muri di versi.

CEFALU’ (Palermo) - Il fuoco dell’amore a Cefalù esplode in versi, con manifesti affissi dappertutto per riconquistare il cuore della diletta, ma anche nelle fiamme di auto incendiate, portoni bruciati, pedinamenti e minacce. Da una parte, un ragazzo che implora la fidanzata a non lasciarlo e lo fa con rime baciate incollate sui muri, sui pali, sulle vetrine. Dall’altra, un poliziotto di cinquant’anni che non si rassegna di essere stato mollato e perseguita con gli attentati il nuovo compagno della sua ex, un vigile urbano. Da una parte, un innocente richiamo per tornare insieme chiedendo versi a prestito a poeti e cantautori. Dall’altra, la violenza di «un cittadino al di sopra di ogni sospetto» infine arrestato dal capo del commissariato che in questa capitale del turismo è Manfredi Borsellino, il figlio del giudice immolatosi con Giovanni Falcone nella lotta alla mafia.
L’ARRESTO ECCELLENTE – «E’ la cosa peggiore che possa capitare far scattare le manette a un collega», commenta a denti stretti Borsellino junior, dirigente del Commissariato impegnato per un anno nelle indagini contro l’ispettore Salvatore Vazzano, 53 anni, in servizio alla questura di Palermo, residente a Termini Imerese, arrestato con Pietro Bonaventura, 42 anni, un forestale di Trabia, complice sia nelle minacce alla fidanzata di un amore finito, sia negli attentati incendiari contro l’abitazione della donna e contro l’auto del nuovo compagno. Un classico affresco che porta ad una somma di reati, dallo stalking e minacce aggravate e attentati eseguiti perfino con scooter rubati. Tutto a danno di un vigile urbano tartassato, terrorizzato, la sua auto più volte sfregiata con lo spray da frasi che avrebbero dovuto portare all’apertura di un’inchiesta per sfruttamento della prostituzione. Un incubo.
I MANIFESTI DELL’AMORE – Incubo definitivamente scioltosi proprio nel giorno in cui l’ufficio dello stesso vigile urbano è stato mobilitato a Cefalù per rimuovere da ponti e scuole, alberghi e portinerie, pali della luce e semafori centinaia di volantini incollati da un anonimo ma irriducibile e ostinato innamorato, deciso a far arrivare in ogni modo i versi del suo cuore alla fidanzata perduta. Stavolta senza minacce e attentati. Solo con i versi di Baglioni e Battisti, Dante e Prevert, in un mix confuso, forse scopiazzato dai siti internet su amore e poesia, ma innocuo ed efficace come pensava il giovane cavaliere all’inseguimento della dama perfino sotto la sua dimora. I volantini, infatti, insieme con un mazzo di palloncini rossi, stavano ben assicurati anche al portone di casa. Il tutto senza immaginare però di provocare un caso istituzionale. Perché quando il sindaco Giuseppe Guercio ha scoperto che i suoi vigili venivano indicati come gli autori di un repulisti con rimozione dei volantini è andato su tutte le furie: «Non ho mai dato questa disposizione, anche perché finalmente compaiono per la città frasi d’amore, anziché le solite schifezze...».
AFFISSIONI NON ABUSIVE – Al contrario delle voci rimbalzate domenica perfino su siti e giornali locali, il sindaco non ha mai firmato una ordinanza per la rimozione dei volantini con l’«imputazione» di «affissione abusiva». E Guercio lo grida forte: «E’ solo una bella cosa, non c’è niente d’abusivo...». Posizione rimbalzata al comando dei vigili dove qualcuno si era già mosso, anche perché un input era arrivato proprio dal commissariato diretto da Borsellino, nel giorno festivo, come piccola quotidiana routine, senza nemmeno informare il capo dell’ufficio. Ma quando ieri Manfredi Borsellino ha ricostruito i fatti s’è affrettato a bloccare ogni iniziativa, un sorriso comprensivo per l’innamorato ignoto, un po’ pensandola come il sindaco, deciso anche a far rimettere eventualmente i manifesti là dove si trovavano. Un sorriso comprensivo e amaro, con gli occhi sull’incanto di questo teatro delle vacanze dove l’amore e la sua controfigura sono andati in scena con due versioni. Una candida, l’altra brutale.

Felice Cavallaro
24 ottobre 2011 20:45