Per un ufficio postale
Il timbro sonoro
del timbro postale
risuona come uno sparo.
Sipario, silenzio, sipario.
Il colpo è ora più svelto.
Più tardo lo è il primo
della busta più nuova;
o tre,
quattro a mitraglia,
cinque per l’India,
sette sui bolli
di piccola taglia.
E’ un gorgo del tempo
quel solo momento
rimasto sospeso, che spiazza
la gola come uno sguardo
inatteso. Un secco vibrato petardo
accumula l’aria, compressa,
in una nota diritta
tra il timbro ed il timpano,
si disfa negli elici, e giù ai polmoni
tremando e suonando.
I filatelici lo troveranno
nero e sbavato.
La certifica all’angolo sulla testa impiccata
è un cerchio rotondo, oscuro presagio.